Curiosità su Napoli
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Napoli, una delle città più antiche dell’Occidente, capace da sempre di stupire e di incantare, proprio come la sirena che secondo la leggenda le ha dato vita, è stata fondata dai Greci nell’ottavo secolo a.C., che decisero di rimanere in quella terra sia per le ricchezze minerarie che per la sua fertilità.
I miti sulla nascita di questa straordinaria città comunque sono tanti e diversi tra loro, ma la cosa che li accomuna tutti è che Napoli è nata per amore di una donna, che sia essa una sirena, una principessa o una giovane innamorata. Quindi la passione e la sensibilità, l’altruismo, la pazienza, l’accoglienza e la forza tipica delle donne è ciò che la caratterizza nel profondo.
Esistono diverse leggende che spiegano perché i Napoletani vengono chiamati Partenopei, e la protagonista di esse è sempre Partenope.
Partenope (in greco antico: Παρθενόπη, in latino Parthenŏpe) era, nell’antica mitologia greca, una sirena.
Secondo quanto scritto nelle Argonautiche orfiche (V secolo d.C.), le tre sirene Partenope, Ligeia e Leucosia furono battute nel canto da Orfeo e per la delusione si buttarono in mare, dove vennero trasformate in scogli, invece nelle più famose Argonautiche di Apollonio Rodio (III secolo a.C.), la loro morte viene attribuita all’indifferenza di Ulisse al fascino del loro canto. I loro corpi vennero trasportati dal mare: Ligea si arenò a Terina, Leucosia a Posidonia e Partenope proprio nel luogo in cui i Cumani avrebbero fondato Neapolis (città nuova), come fu chiamata in seguito, circa nel 475 a. C., quando per motivi di difesa il territorio fu esteso fino alla zona che oggi è il centro storico, per differenziarla dal nucleo originario, chiamato appunto Partenope (detta poi palepolis, cioè città vecchia).
Le sirene sono famose per il loro canto e il fatto che Napoli sia la città per eccellenza della canzone ha le sue radici proprio nel canto armonioso e ammaliante della sua fondatrice. In questo modo si spiegano anche tutti gli elementi tipici della napoletanità: amore, allegria, generosità, fertilità, accoglienza e condivisione, ma anche malinconia.